martedì 27 dicembre 2011

Habermas


" io biasimo i partiti.
Da troppo tempo i nostri politici non sanno pensare ad altro che a come farsi rieleggere.
Sono incapaci di avere una qualsiasi visione concreta o una vera convinzione"...
" le élite politiche non sono interessate a dire alla popolazione che a Strasburgo si stanno prendendo decisioni importanti, poichè hanno un solo timore, quello di perdere potere".

Prima c'erano i nemici, oggi i mercati.

" Al centro della scena europea ci sono i cittadini, non gli Stati.
Ma la politica, così come la si pratica oggi, ha degradato i cittadini a ruolo di spettatori..."

E i "nostri"... i vari La Russa che parlano di privatizzazioni, belusconi che ricomincia a parlare di recessione, sondaggi, Lupi, Alfano contro l'Euro e l'Europa, Cicchitto strabico del potere, Schifani, la nuova corrente socialfascista... dove sono stati negli ultimi 15 anni?
Non erano al governo?  Di cosa si occupavano? delle stesse cose di oggi e di sempre di chi non ha visioni...
Tutti pronti agli scambi, alle alleanze per le prossime elezioni e nessuno parla di modifica della legge elettorale affinchè personaggi così mediocri non possano più raggiungere le stanze del potere.

( Citazioni di un'intervista a Jurgen Habermas e liberamente tratto da un articolo dell'Espresso di Georg Diez) 

mercoledì 21 dicembre 2011

Oggi...

Oggi ho sentito Lupi in radio, su radio due.
Presentava il suo libro, scopo principale dell'intervento e dell'intervista.
E' decisamente un politico, prima di uno scrittore.
Le domande più frequenti riguardavano lo scandalo del San Raffaele di Milano...
questo luogo di eccellenza fondato e guidato da un prete che, in alcuni servizi televisivi, entrava silenzioso in macchine di grossa cilindrata in giacca e cravatta con una piccola croce sul bavero.
Sarò cresciuto con un'altra cultura, educazione, ( lo so, l'abito non fa il monaco ma i simboli sono fondamentali ) ma per me i preti non portano cravatte, non hanno piscine brasiliane, non viaggiano con jet privati. I miei preti, quelli che conosco, e ne conosco, si sporcano le mani e le vesti nei quartieri e nel mondo. Si tolgono l'indispensabile per dare. Alcuni di loro, purtroppo, per la coerenza del loro operato vengono zittiti definitivamente e non hanno politici, attori, cantanti alla loro mensa.
Lupi, cattolico dichiarato, personaggio di peso di CL, ha infarcito il suo discorso di miti, di esempi teorici, di argomenti volatili. Non è stato minimamente sfiorato dal dubbio e nemmeno dal sospetto di un senso di colpa, argomentando che non si può giudicare nessuno e chiunque ha un ruolo ed un compito nel cammino contorto e "difficile" di questa vita.
Io cattolico controverso non ne condivido una parola.
Fra pochi giorni si ricorda un Bimbo, nato in una stalla, perseguitato dai Re...
Ogni giorno da allora, e non solo il 25 dicembre, nascono ovunque, di qualunque fede religiosa, bambini in stalle uguali e peggiori.
Non abbiamo imparato niente allora e continuiamo a non imparare nulla ora.
A cominciare da coloro che hanno in mano le chiavi del potere.
Moderni Erodi e Caifa, qualunque libro siano  in grado di scrivere.

giovedì 8 dicembre 2011

Parliamo di Futuro...


Parliamo di futuro. Un parola fondamentale, importante, spesso decisiva.
Il futuro lo si associa sempre ai giovani, alle loro speranze, ai loro sogni.
Io penso che il futuro sia di tutti, ognuno ha il suo, chiunque sia, qualunque età abbia ed ha i suoi tempi e le sue sfumature. Non esiste un futuro migliore, più importante di un altro. Mio nonno, scomparso a quasi novanta anni, aveva il suo futuro e la sua memoria. Pittore, litografo, era affascinato dalle nuove tecniche tipografiche ed immaginava cosa avrebbe potuto fare avendole avute disponibili negli anni trenta e quaranta. Le sue fotografie sulla ceramica, cotta nel forno posto nel bagno di casa, sarebbero state diverse, magari più belle, ma senza il sapore della passione del momento.
Il futuro di mio nonno era anche aver bisogno di una visita e a volte dell'ospedale, senza attendere mesi, anni. Di poter avere trasporti pubblici puntuali ed una città sicura. Era il suo futuro, non molto diverso dai futuri di oggi. Mia madre, pensionata di 80 sogna il suo futuro in una casa vicino al mare ad un canone equo, senza sotterfugi, senza trucchi.
Molto spesso il futuro lo si confonde con il suo aspetto economico, con una rendita, giusta e legittima, fermandosi solo lì.
Il futuro per me è sognare qualcosa, qualunque cosa in cui si crede contro tutte le evidenze e tutte le difficoltà. Niente è dato così, ogni cosa va conquistata con prese di posizioni minuscole, ogni giorno.
L'aspetto fondamentale, però, è che non esiste futuro senza passato, non può agire il futuro senza memoria, senza la sedimentazione delle esperienze, delle storie, degli errori, fondamentali anche loro, in un cammino reale.
Io probabilmente per le scelte che ho fatto avrò una pensione ridicola. Avrò lo stesso un futuro.
Non mi spaventa la cosa.
La fluidità della vita riesce sempre a spiazzare ed a smentire calcoli, programmi e sicurezze.
Si vedrà.
La cosa grave è che rubandoci il futuro, il futuro di tutti, da un anno ai novanta, ci stanno rubando il passato. Ci stanno rubando la memoria.
Azzerano le conquiste, le lotte, le speranze e gli errori di generazioni, le esperienze, il dialogo uccidendo i sogni.
Quei sogni che erano un motore potente per ogni rapporto, qualunque azione.
Tentano di svuotare il passato di contenuti, assimilandolo all'oggi vacuo e di vita breve, legato all'immediato ed al suo rapido consumo per controllarlo meglio.
Se difendiamo il passato, se ascoltiamo la memoria salviamo il futuro.
Il futuro, un dovere ed un diritto di tutti.

mercoledì 7 dicembre 2011

Parliamo di terzo Polo...


Chi sono quelli del Terzo Polo... e cosa vogliono veramente?
Casini, in odore di Presidenza della Repubblica (spero veramente di no) è colui che è diventato Presidente della Camera durante il governo Berlusconi, che ha saltato sul palco dopo la vittoria insieme alla Lega, che ha sempre, e dico sempre con le ricerche che ho fatto, ammirato, incensato Tremonti ( a proposito... che fine ha fatto visto che non lo nomina più nessuno, compresi quella della Lega che sembrano vergognarsi...) come colui che per fortuna, teneva a regime i conti e le spese.
Ma io mi domando... dopo essere cresciuto nella Democrazia Cristiana, aver condiviso avventure con "l'ex leader dell'udeur"  Mastella... non ha imparato niente, visto che solo ieri ha appoggiato l'idea di un voto di fiducia alla manovra con Berlusconi?  Ma non esiste un limite finale ad ogni cosa? Un punto dove è impossibile andare oltre? Sempre si può prendere e riciclare?
Senza contare il suo appoggio alla potenza della Chiesa, ai "valori" che influenzano decisioni ed all'attenzione scrupolosa ad equilibri che nulla hanno a che fare con la crescita, la cultura, lo sviluppo e nemmeno con il Vangelo che conosco un pò.
Fini, una grande manovra di coraggio, di silenzio e di diplomazia. Un velo pietoso sul dichiarato e palese fascismo più nero del governo (scusate ex), con rappresentati,  ex membri del suo partito, veramente a caccia di una verginità impossibile. Fini che spesso si esprime con argomenti di sinistra migliori e più chiari della sinistra storica italiana che sta rovinando se stessa e purtroppo anche l'ideologia di sinistra che tanto ha combattuto e conquistato e che meriterebbe maggior rispetto ed attenzione.
Rutelli, con tutti i nomi e le sponde che ha cambiato, dopo essere stato radicale, non bisogna dimenticarlo, non ricordo nemmeno a cosa apppartenga in questo momento come partito... l'Ulivo... la Margherita.... il Carciofo...  ora ricordo "Alleanza per l'Italia"... non Nazionale.
Ho l'impressione forte che molti dei Radicali abbiano, quasi tutti, una tendenza congenita di spostarsi verso destra, anche tra le persone normali...
Un terzo polo comunque, che non vorrebbe ma ammicca al PD sotto la perversa regia di D'alema, che ha trovato i suoi nemici in Vendola e Di Pietro, equivalenti ai "comunisti" nominati nelle loro campagne elettorali dal PDL che però chiude un occhio sui saldi di relazioni e collegamenti mafiosi.
Un Terzo Polo che balla tra tra il 5 e il 7 per cento ed è onnipresente, in televisione, in radio, negli spettacoli e che appoggia il "governo Tecnico" senza riserve, poco più del movimento Cinque stelle di Grillo e partiti minuscoli...
Governo reso necessario dall'incapacità di governare, dall'impossibilità di assumersi responsabilità, di tutti, compresi loro che spandono soluzioni, piani, progetti, ma che hanno vissuto fianco a fianco con coloro che hanno provocato questa necessità, votando leggi, non luogo a procedere, che hanno difeso vitalizi, che hanno ignorato referendum e che hanno un concetto di democrazia che li porta a glissare sulla cosa fondamentale di una Democrazia, una sua buona legge elettorale, che consenta di votare le persone, non i traffici di coloro che hanno i loro collegi sicuri.
Che schifo ancora, cieli scuri all'orizzonte...

lunedì 5 dicembre 2011

parliamo di lacrime...

Sì, parliamo di lacrime...
Quelle lacrime che quasi tutti si sono arroccati il diritto di giudicare, di stimare economicamente,  di commentare con le stesse regole e superficialità di altri commenti ed altre stigmatizzazioni.
Io le ho trovate vere, oneste.
Fino a ieri tutti sorridevano, ridevano.
Chi le ha versate non ha fatto nulla per arrivare a versarle in quella conferenza stampa.
Poi, cosa succederà, cosa cambierà lo si vedrà.
Ci vorrà tempo, una delle cose carenti di questa società e cultura, spesso priva di memoria, che si appassiona o si arrabbia all'ultimo minuto per poi annoiarsi e cambiare bersaglio un secondo dopo.

Credo nelle persone, poi accade, che le persone smentiscano le loro emozioni e i loro sogni,  ma io sono convinto che chi è stato vinto dal "magone" (come si dice dalle nostre parti) sia una "persona" che meriti rispetto e stima.
Abbiamo bevuto storielle di feste... di telefonate in questure milanesi per salvare persone in "gravi difficoltà"... e chi ha fatto queste telefonate consiglia di andare al voto di fiducia, pratica da lui adottata quasi sempre.
Ebbene, quelle lacrime le giudico un giudizio sulla politica, sui decenni di chiacchere e spese servili, sulle clientele, sui saltimbanchi del parlamento, sulle bugie più ignobili.
Io vorrei che il voto fosse palese, in diretta e che ognuno dei votanti si assumesse la responsablità della propria decisione, anche quella di fallire come paese e come democrazia.
Allora le lacrime le avranno tutti, senza avere il tempo di ironizzare, senza più speculare sulle parole.
Io sono di sinistra ma continuano a piacermi le brave persone.

venerdì 2 dicembre 2011

Moralità...!?


Mi domando dove inizia la moralità, se mai esista, dei nostri parlamentari...
Dove si possa trovare una linea invalicabile alla loro ingordigia, arroganza, interessi privati, rendite di posizione. Visibilità.
Come galline starnazzanti in un pollaio, cercano di spargere piume per nuovi cuscini senza pensare a ciò che avrebbero dovuto fare e non hanno fatto per anni.
Abbiamo un governo tecnico incensato da tutti che più politico non si può.
Persone altamente professionali e da stimare, ma un goveno finanziario, multinazionale, speculativo.
Ne abbiamo avuto bisogno perchè la politica ha miseramente fallito.
Non è il caso di dare tutta la colpa a Berlusconi anche se è il principale responsabile, ma tutta la corte di ministri, con o senza portafoglio, sottosegretari incapaci, egocentrici e dotati di una ignoranza politica disarmante.
Un agglomerato di ex democristiani, ex socialisti della peggior infornata purtroppo, e quello che è grave ex fascisti dichiarati.
Della Lega non parlo, non merita alcuna parola.
Pensano a vie d'uscita per difendere i loro vitalizi mentre la barca Italia è piena di falle causate dalle loro picconate alla giustizia, al lavoro, alla scuola, al territorio, all'onestà e alla democrazia applicata.
Sventolano alla gente i "pericoli" ed i fantasmi comunisti senza possedere altri argomenti cercando, in tutti i modi, di far dimenticare le loro promesse roboanti smentite e disattese.
Sorridono con quell'offensivo gigno di falsa superiorità.
Con la battuta pronta e l'ignoranza di chi mai ha veramente lavorato.
In tutto questo, un'opposizione, una sinistra che ha perso il senso della realtà in un perverso gioco delle alleanze e del mantenimento dello stato delle cose.
Che appoggia un governo che ha come premessa il capitale, la borsa, i titoli di stato.
Nessuno che dica "ho sbagliato", solo "abbiamo fatto"...
Nessuno che dica "abbiamo sottovalutato"...
"Abbiamo raccontato frottole"...
Nessuna onestà, nessuna moralità appunto.
Lo spread sta lentamente scendendo, quindi le retoriche della crisi, utili per nascondere il marciume, non reggono più. Ci vogliono altri argomenti, più concreti, più calati nella realtà ma non possono farlo perchè non li hanno mai avuti.
Girano come fantasmi smarriti nelle varie trasmissioni, da Fazio a Santoro, accolti a braccia aperte da Vespa dicendo le medesime cose, le stesse monotone litanie, come se si fossero scoperte solo ora le difficoltà e che tutto venga dall'estero, dalle banche, quelle banche che hanno foraggiato, difeso, protetto, usato.
Sono delle iene, dei predadori che non si fanno scrupoli ad usare motivazioni sacre per i loro sporchi affari, il loro pubblico, i loro familiari, il proprio posto su di una seggiola del parlamento.
Dove sono finiti i grandi sindacalisti, una sinistra consapevole, la politica reale, l'economia concreta...
Dove è finita l'ideologia della base, la capillarità di un movimento, di una scelta ?
Il PD pagherà drammaticamente la sua mancanza di azione, di convinzione, l'aver votato compatto con la maggioranza alcune scelte ignobili, alle prossime elezioni, quando saranno.
Dove si è smarrita la consapevolezza del territorio, delle emergenze della "Gente", delle lotte operaie e studentesche...
si sta trasformando tutto in folclore,  in happening.
Una tristezza infinita.
Non c'è più passione, amore, coraggio, voglia di rischiare in questo panorama contaminato, malato, agonizzante.
Fanno di tutto per uccidere la speranza, il sorriso, l'entusiasmo di costruire, la bellissima paura del nuovo.

Non facciamoci spaventare, non subiamo le paure, sogniamo una soluzione possibile e concreta...
e questa soluzione è dentro di noi, nel nostro cuore, nelle nostre menti.
Non verrà certo da coloro che sono decenni che parlano tanto per parlare o da imprenditori scesi in politica. Non verrà da gli eredi di Berlusconi ma non verrà nemmeno dai Casini, dai Fini, dai Bersani e tantomeno dai D'Alema  e dai leghisti.
Verrà da noi, come storicamente è già avvenuto più volte.
Manteniamo fresca la memoria, ricordiamoci cosa hanno fatto e detto certi personaggi che hanno cambiato cento casacche contando sul fatto che noi abbiamo mille cose a cui pensare ogni giorno e non abbiamo tempo per seguire i loro guizzanti cambi di fronte.

( Se Casini dovesse mai diventare Presidente della Repubblica, tornerò definitivamente all'estero.)

mercoledì 30 novembre 2011

Quando...


Quando si fa una valigia, per una vacanza o per un abbandono, potrà essere piccola o grande quanto si vuole ma mai abbastanza per contenere tutto, bisogna scegliere.
Aprire i cassetti, trovare le cose, magari vecchie, sbiadite e capire se sono importanti o meno.
Abbiamo passione malata per le cose, per la "roba" come diceva Pirandello. Invece la vita ha bisogno di poco, potrebbero stare tutte in una grande borsa. Le fotografie, lettere, qualche libro fondamentale, oggetti che fanno parte del campo dell'anima. Le cose più importanti, a volte leggere, a volte pesantissime, sono quelle che comunque ci portiamo dietro anche senza valige e tasche. Sono le nostre. E queste cose, che ci ricordano fatti vissuti, sono come lenti affumicate attraverso le quali guardiamo il resto del mondo.
Sarebbe istruttivo, bello, necessario essere scaraventati con tutte le nostre "robe" in un deserto, in una landa ghiacciata e la selezione sarebbe immediata. Fuoco per riscaldarci, ombra per rinfrescarci, utensili per piantare un orto, per tagliare dai rami una tettoia.
Ma non ci siamo più abituati, non facciamo un passo se non per un denaro... e quando arriviamo a trenta, siamo efficaci ed efficienti nel tradimento.