giovedì 31 maggio 2012

Tremori...


Quando la terra trema, sembra sempre accadere più o meno lontano da noi.
Coinvolti emotivamente, onestamente dispiaciuti, manteniamo sempre quel piccolo diaframma di distanza che ci consente di indignarci, di prendere posizione, di preoccuparci, di consigliare soluzioni, indicazioni, senza spesso andare alla radice dei problemi, dove spesso, in misura diversa, siamo parte in causa con i nostri comportamenti ed attese.
Quando trema la terra, la terra dove poggiamo i nostri piedi, dove vengono allineati mattoni buoni per una tana, una casa, il laboratorio, tremano anche le nostre certezze. Dondolano i nostri sogni ed i pensieri si fanno fragili, il futuro si annebbia. Una memoria precaria ed assopita riaffiora e si appende ad un filo di ragno troppo sottile per sostenere tutto. Prendiamo coscienza della nostra piccolezza di fronte alle forze naturali di un pianeta sfruttato e manipolato che si ribella ai disegni poco divini degli umani. Strade, città, campagne dove, con una fretta esasperante, sono state piegate regole e tempi. Il fare di oggi non corrisponde più al "fare" di un tempo. Oggi significa massimo rendimento di ogni cosa con il minimo dei costi e dei tempi e poco importa se non si attende che il cemento maturi e si asciughi, che si risparmi sui ferri, poco importa se nelle betoniere scivoli molta più sabbia ed acqua del dovuto, non è fondamentale se i collaudi sono fatti in cinque minuti con una visita superficiale dall'esterno.
Devono entrare quanto prima macchine e uomini negli spazi, famiglie nelle case, devono rendere al più presto.
Solo quando gli eventi di una natura, non crudele, cattiva o imprevista, mostrano in tutta la loro violenza i limiti di un egocentrismo esasperato allora si spendono propositi, sconvolti si cercano per pochi mesi i responsabili. Quando i fiumi, la terra, la pioggia ed il vento, il fulmine ed il vulcano si manifestano più forti ed egoisti di ogni nostro sentimento e preghiera è allora che ci rendiamo conto che stiamo trattando questo pianeta come un secchio senza fondo. Continuando a farlo. Dotati di scarsa memoria ricrediamo però presto alla nostra potenza e capacità di imbrigliare ogni difficoltà dimenticandoci completamente delle regole, il rispetto del vero imprevisto, della necessità che le cose devono essere fatte e gestite bene, che è un'altra cosa.
Con i monumenti trascurati, le chiese e le torri dimenticate, i fiumi asfaltati, campagne cementificate, montagne forate, colline disboscate, cittá intasate crollano le nostre convinzioni di onnipotenza, le strategie che vorrebbero rendere l'uomo un dio in grado di imbrigliare il cuore pulsante del pianeta costituito da acque, venti, terreni, aria e nuvole in una rete soffocante di interessi. Crollano per poco però. Per una breve pausa. Un istante di silenzio per poi intasarlo di parole vuote, promesse che mai si manterranno e da calcoli puramente economici e ricominciare come prima, protetti da statistiche manipolate. Fino a quando non ci si renderá conto che i parametri di analisi non si devono unicamente ridurre allo spostamento di un tratto sulle carte di  un piano regolatore ed al costo del metro quadrato di una casa civile o di un capannone, che il tempo breve è un cattivo compagno di strada, continueremo a fare e disfare, a comprare e piangere, a ridere e scappare. Sono convinto che non sia solo una questione di soldi, parata sì parata no, stato sì stato no, ma che purtroppo sia un metodo sciagurato di affrontare le cose, dai vertici alla base, patologia di uno sviluppo perverso riuscendo a vedere, affetti da una grave miopia, solo l'oggi e che faticosamente non riesce ad arrivare più in là di domani.

mercoledì 23 maggio 2012

20 anni (Palermo 23 maggio 1992 - 2012 )

20 anni è l'età di una giovane persona...
Nata nel 1992, ignara mentre si aprivano voragini nelle autostrade con un boato che continua ancora oggi, dopo 20 anni.
Un giovane, una giovane che senza saperlo avevano pronta davanti a se e senza alcuna colpa, meno democrazia e molti più misteri che si sono aggiunti al già ricco elenco delle pagine orribilmente nere della storia italiana.
Un  giovane, una giovane, molti giovani nati in quella data, potranno vedere Falcone solo sui filmati, nei racconti, fotografie, dentro i libri se lo vorranno.
Sono arrivati o arriveranno a comprendere che molte delle loro speranze sono sepolte in quel cratere dove sono evaporate persone, idee, ideali, giustizia, verità, rispetto, politica sana. Rotolate giù per la scarpata come sassi che hanno fatto inciampare i passi dei potenti.
Ma anche se tutto è stato nuovamente asfaltato, disegnate le strisce bianche, da quella buca, germoglierà ogni giorno un seme e verdi piantine bucheranno inesorabilmente la strada, liberando ancora ed ancora le idee, e le speranze con loro.
Potranno usare tonnellate di ghiaia e bitume ma i gambi delle piantina saranno sempre più lunghi, forti sempre "Capaci" di raggiungere il sole attraverso il nero del catrame.
Fuori troveranno giovani con le mani pulite piene di pioggia.
Distese di cemento ed asfalto, di cave e cantieri si trasformeranno in verdi giardini. Accadrà.

martedì 15 maggio 2012

Dittature dorate

A volte mi capita di leggere e sentire discorsi e opinioni sulle dittature. Si pensa che la dittatura, nell'immaginario collettivo, indossi gli abiti di sempre, il muso duro, la barba o baffetti, occhi di fuoco, divise nere o grigie.  Questo lo pensano solo i pericolosi scalmanati ed ignoranti  di forza nuova e casa pound che vivono di simboli e slogan che non conoscono ed insopportabili macchiette come La Russa, Scilipoti, Alemanno, Borghezio e membri dei loro clan. La barbaria non è sognante, è ipocrita, squallida e schifosa. Certamente i Saddam, il colonnello libico, quello siriano lo sono e hanno fatto di tutto per essere ricordati come tali. Ma non bisogna dimenticare che sono stati messi al loro posto perché servivano a "dittature" peggiori e subdole. La vera dittatura, quella malata, inquinante, con batteri e virus tutti al posto giusto è quella finanziaria che riesce anche ad avere una faccia pulita, da benefattrice, baluardo della libertà e della democrazia. Questa è la vera e più spietata delle dittature. Con le loro banche che affondano intere nazioni e popolazioni, con le grandi aziende di materiale bellico che si fanno pagare le forniture con gli aiuti economici agli stati, con le multinazionali farmaceutiche, alimentari, cambiando ecosistemi e abitudini di vita modificando i territori a loro uso e consumo. Con quelle energetiche in groppa a ronzini e come cavalieri dell'apocalisse frustano la paura e l'ignoranza di grandi notti fredde e buie.  Intorno a queste grandi, infinite api  regine ruota una popolazione di manager, politici, intellettuali, sociologi, artisti, badanti, pescatori, generali, costruttori, agenti turistici, vescovi e preti, faccendieri, giornalisti, attori, pubblicitari, architetti, geometri, assessori, puttane... Contagiati dalla malattia della carta moneta e dell'ancora peggiore batterio del potere.  Tutta una popolazione impegnata intorno all'addome nel totale anonimato del singolo e dei suoi problemi.  Le stesse regine comunque hanno un senso del controllo così preciso che concedono anche la possibilità di gratificazioni morali e a volte ti invitano a "regalare"  un sms da due euro dal quale si trattengono percentuali per costi di gestione, che vuole dire traffico in più, come sensibilità, senso civico a cause umanitarie. In un costante, scientifico progetto di depredazione, di anestetizzazione del senso comune, dell'appartenenza ad una famiglia, ad una società, al lavoro. Dividendo, separando, smembrando, indebolendo. Più si è divisi più è semplice per questo tipo di strategia radicarsi. Questa è la vera dittatura, subdola, marcia, potente, odiosa che sta uccidendo il mondo. Lo stesso mondo che spremono, convinti che le persone che lo abitano, siano sempre pronte a guadagnare un giorno dando in cambio la vita ed i sogni. Ma sbagliano.

giovedì 10 maggio 2012

Fiori di plastica



Certe cose sembrano durare sempre
poi a guardarci bene dentro si capisce che
ciò accade perchè artificiali.

mercoledì 2 maggio 2012

Domande...


Non so.
Sono tante le cose che penso, giuste o sbagliate che siano, 
ma ho seri problemi a ridurle in slogan.
Non sono alla moda.