sabato 21 aprile 2012

Un fatto personale

A volte la vita riserva delle sorprese inaspettate.
Una mail di un genitore che non conosco e mai conosciuto personalmente, padre di una mia collaboratrice di molti anni fa.
Miracoli della rete.
Mi accontento sempre e serenamente di poco e queste semplici righe hanno dato un senso in più ai miei pensieri di questa settimana.
Sono contento che esistano ancora tempi e spazi per cose buone e gratuite. 


" Gentilissimo Sig (...........) 
sono il papà della sua ex collaboratrice (...... .....) che mi ha sempre parlato di lei come di un ottimo professionista ma soprattutto come un collaboratore di grande umanità e sensibilità. 
Spero, lì dove si trova, possa avere i successi professionali che credo meriti  e la ringrazio per la professionalità che ha trasmesso alla mia ( ........... ).
cordiali saluti 

(.........)"

Scusatemi queste piccole briciole di orgoglio ma è piacevole venire a sapere che ciò che si è seminato a volte produce effetti che superano gli anni ma non la memoria delle persone.  

Antipolitica?


La vera Antipolitica è un parlamento pieno di indagati e condannati.
Di senatori e deputati che cambiano schieramento come cambiassero la biancheria. Se qualche volta lo fanno.
Antipolitica sono personaggi come Scilipoti pagati dalla comunitá.
Il vedere in giro manifesti dichiaratamente di stampo fascista, vietati dalla costituzione, e non intervenire. Antipolitica è D'Alema che al governo non ha fatto una legge sul conflitto di interessi.
Antipolitica è una legge elettorale scandalosa che protegge i soliti e li riconferma costantemente.
Antipolitica è non rispettare i risultati dei referendum contando sulla scarsa memoria alimentando incubi di recessione, paure e allarmismi per mantenere tutto inalterato.
Antipolitica è vedere Bersani, Alfano, Casini, seduti ad un tavolo e parlare di cose che avrebbero potuto e dovuto fare quando erano al governo e non hanno mai preso in considerazione.
Antipolitica e vedere partiti che cambiano nome ma non le facce.
Antipolitica è Renzi che parla dell'articolo 18.
Antipolitica è continuare a tollerare il marcio, raccontare il falso, mettere figli, nipoti, mogli, mariti, fratelli, amanti vari, ovunque, stipendiati dallo stato.
Antipolitica è usare i servizi pubblici, la Rai per le proprie strategie di potere
L'antipolitica l' hanno costruita, cresciuta, alimentata loro, con un sistema di clientele arrogante e volgare.
Nutrito di egocentrismo e vanità di potere, di visibilità.
Antipolitica sono i plastici di Vespa, le paranoie di Ferrara, finanziamenti ai partiti mascherati da rimborsi elettorali, la religione usata come strumento, le Audi che li nascondono alle domande.
Antipolitica è anche finanziare la cultura solo perchè le amicizie... fare film invedibibli perchè la produzione è di... tagliare nastri alle feste del tartufo e le riunioni a Cortina.
Antipolitica è Tremonti, anche se scrive libri, che pensa ad un partito dopo aver distrutto il suolo dove dovrebbe operare...
Antipolitica sono molti giornali ben pagati dalle tasse, che come topi saltano sulle gomene delle barche che non affondano in un riciclo continuo di una informazione manipolata fatta di titoli che si protituiscono...
Antipolitica è rimettere i sanpietrini in una piazzetta piena di buche e chiamarla "riqualificazione".
Antipolitica è l'ignoranza portata in palmo di mano come un diamante prezioso ed indispensabile.

Antipolitica e vedere e capire tutto quello che accade e non fare niente per cambiare, riempiendosi la bocca di termini e problemi globali per diluire e nascondere la responsabilità di persone che calcano il nostro parlamento da 10, 20, 30 anni senza aver inciso niente e in nulla.

giovedì 12 aprile 2012

Adesso...


Cominciano un tantino a girarmi veramente le scatole...
Stanco di salotti dove si dice tutto e nulla cambia.
Stanco di televisioni che spruzzano alcool nei caminetti per avere la fiammata degli ascolti, stanco anche di una certa parte della rete che si diletta in critiche tra un bacino, una sentenza ed una fragile memoria che svanisce, pronti alla prossima bandiera ed ironia.

Una squallida informazione va di pari passo con una più che scarsa e mediocre politica di uomini ed idee, a qualunque schieramento appartengano.
Avete avuto modo di notare " Libero", gran "giornale" con il suo direttore fortunato scampato ad un attentato?
Suo malgrado, tristemente, deve fare titoli di prima pagina sullo scandalo della Lega.
Trova comunque il modo di essere penoso come è sempre stato.
Quando parla dei fondi leghisti usati per la ristrutturazione della casa del suo leader  parla de  " La casa di Montecarlo di Bossi"... e poi ritroviamo Salvini a "Piazza Pulita" che blatera di ripartenza ... anticipando con un marketing di quart'ordine la prima pagina della Padania di domani.
Credo che la parola " pulizia", insieme a "democrazia", forse insieme a libertà, sia una delle più abusate e sfruttate dell'interno vocabolario della torre di babele.
Lasciamo perdere il termine informazione, che è meglio.
Mettiamo insieme ai rimborsi elettorali ai partiti anche i finanziamenti pilotati all'editoria e cancelliamoli entrambi.
Poi ricominciamo a parlare. 

giovedì 5 aprile 2012

Ciao...


Dopo 17 anni e quattro mesi, il mio compagno di vita e viaggi mi ha lasciato.
Non so se è giusto parlarne qui.
Non vorrei essere blasfemo, ma è la settimana Santa,  la sua di Passioni, piccola e silenziosa si è conclusa.
Se esiste da qualche parte un Paradiso e spero esista degli animali, spesso più meritevoli degli umani, Lui è senz’altro già là, a marcare il territorio, a correre ovunque con la sua simpatica, benevola, indimenticabile arroganza.



 
E’ strano quando si è testimoni e ci si avvicina ad una conclusione, ad un punto di non ritorno, quante cose vengono alla mente e la memoria si illumina di precisione.
Si vorrebbe fare tutto il non fatto, si desidererebbe comunicare in pienezza tutto ciò che non è stato detto, condiviso, rimandato.
Per qualche strana alchimia, in questi frangenti, io mi sento un ladro di tempo, colpevole senza prescrizione. Assolutamente imperfetto nel riconoscere mancanze e carenze ed incapace di aprire le mani.
E mi tengo le mie insufficienze a lavorare con l’impossibile presunzione di comprendere e di inutilmente salvare decisioni prese, cose dette, anche se, a volte, palesemente sbagliate,  molto spesso convinto che ci sia sempre un tempo in cui poter recuperare.
Questo tempo non c’è mai.
Quindi lo sguardo si appella alla memoria, alla conta delle cose positive, alle situazioni incorniciate dal desiderio, dalla fragile certezza di “aver fatto” ciò che era possibile fare.
Ma non basta.
Rimangono sempre delle parentesi sospese, soprattutto quelle tonde, interne, quelle che vengono dopo le quadre e le graffe, ma che se non vengono risolte prima loro, nessuna equazione potrà mai arrivare a conclusione.
Molte volte ho cercato di affrontare i problemi partendo dalle graffe, con scarsi risultati ed ho lentamente imparato che le piccole cose, le corte poesie, le casette di due stanze, gli occhi della persone,  il suono delle anime, hanno sempre una forza inattesa, ti penetrano dentro, si annidano e ci rimangono, dormienti e pacate. Per poi attivarsi travasandoti la forza necessaria quando meno te lo aspetti, mettendo in crisi tutto il tuo sistema di faticoso pensiero.
Questa morbida crudeltà è salutare in questo mondo di “dei” che dipingono scenari strabilianti su sipari opachi e pesanti tirati su cimiteri invisibili, dei che  si incazzano subito quando metti in dubbio la loro falsa fede e la loro visione mediocremente universale.
Mio nonno diceva sempre che “ il tempo è galantuomo”... certo, ma il tempo è anche lui piccolo per ognuno. Noi siamo piccoli, presuntuosi, spesso in cerca di una platea pagante, pronta a cambiare circo al cambiare del nome sulle insegne.
Ebbene, oggi mi sento microbo, tristemente sereno di esserlo.
Avrei potuto fare di più, avrei... avrei...
Quello che è certo, anche se qualche volta non si vedeva, forse più di qualche volta, gli ho voluto bene e sempre gliene vorrò.
Una carezza eterna a te.