martedì 29 aprile 2014

Europee...


Questa di maggio sarà la campagna elettorale più crudele, volgare e feroce della nostra storia.
E' già venuto meno e da tempo il rispetto democratico, delle istituzioni, del proprio ruolo in Parlamento trasformato in classe litigiosa dai violenti cappi leghisti ai codici a barre recenti.
Non esiste il minimo rispetto degli elettori, un'informazione esaudiente, una volontà di cambiamento ma solo la difesa ad oltranza di proprie opinioni e posizioni ampiamente smentite dalla storia esattamente come quelle di molti direttori e giornalisti.
Una gara al peggio, a chi urla di più, a chi vuole "vincere e vinceremo" di infastua memoria, sulla pelle di disoccupati e bisognosi, famiglie tanto citate ma per niente tutelate.
Esternazioni di Salvini, che si dovrebbero ascoltare fuori dai canali televisi, nelle piazze tra i suoi, per vergognarsi di essere italiani. L'incubo berlusconi ovunque, in ogni notizia, insieme al manichino #gelmini ed al buffone #brunetta. Un #alfano, #lupi, #formigoni alla ricerca di una verginità impossibile.
Un pd che si allontana dai principi, dagli esempi, dalla ricchezza della sua storia cambiando nome anche ai protagonisti, spesso martiri, che hanno combattuto e vinto il fascismo, i Partigiani. Fascismo che oggi si confonde con il termine euroscettici, con controlliamo le frontiere, lavoro ai nostri cittadini, rigettiamo i barconi... e poi tutti in chiesa la domenica con il vestito della festa.
Io non so cosa veramente sta succedendo, ma ascoltare maradona a Report che dice che italiani a Dubai gli avrebbero detto di fare non uno ma quattro gesti dell'ombrello da la misura del momento che stiamo vivendo.
Perchè è un fatto inconfutabile : se berlusconi auspica un 20%, in questo gioco perverso, se grillo con le sue urla lo supererà, vuole dire che esiste tanta gente che li voterà perchè pensa come loro. Che non sia reato evadere, che lavorare in nero è una necessità, che distruggere porti prosperità, che l'invidia per chi guadagna è superiore ad analisi oggettive, che attaccare cattivi ha una morale superiore alle soluzioni.
Scandalo perchè un manager, pubblico o privato per me non conta la differenza se fa il suo dovere, guadagni tanto e nessuna indignazione su cosa guadagnino calciatori, allenatori, attori che fanno biscotti, cuochi che vendono patatine ecc. ecc. Ma tutti travolti dalle varie x, da case di cristallo, dalle cucine in fiamme, da amici, per diventare ricchi e famosi con scarso impegno, studio, fatica, rafforzando in modo inattaccabile coloro che produco, presentano, diffondono, incassano ogni giorno dalla fame di gloria dei molti.
Certo, corruzione, clientelismo, nepotismo sono il cancro del nostro paese, insieme ad evasione sistematica, rapporti mafiosi, banche compiacenti, leggi, scudi, condoni, emendamenti infilati nella confusione delle leggi.
Sistema alimentato e rafforzato da decenni democristiani e berlusconiani.
Basta una,tra le tante, la fotografia della famiglia letta, padre e figli. Politica, cinema, club internazionali, economia. Televisioni, poltrone, sport, grandi lavori e religioni, "dell'utri molto credente...",
Speranze, ideali, servizio, rispetto, dignità... parole obsolete.
Destra sinistra che si assomigliano sempre di più, purtroppo. Dimenticando ogni piccola favola, ogni frase, buona solo per le circostanze, ogni Valore nella corsa verso l'autodistruzione morale ed identitaria. 
Questo poi definire tutto per slogan, usando termini inglesi per ammorbire le pillole, "spending review","jobs act" ... come se americani ed inglesi usassero la parola "lavoro" nei loro annunci  e che preferisco di gran lunga. Nessuno fino ad ora ha usato "Arbeit".
per quanto mi riguarda ho una confusione triste.
La vita, il sociale, la politica, le strutture pubbliche come scuole ed ospedali  non sono un format televisivo.
Se qualcuno ha ascolti non è detto abbia ragione, è solo più bravo nella comunicazione.
L'esempio concreto, la costanza, sono esempi silenziosi e lenti di gran lunga migliori di qualunque slide.
Ma come sempre è necessario rasentare il fondo, il peggio, per ricordarsi che qualcosa di buono era stato detto e fatto a suo tempo e da molto.
In questo società televisiva, tra poco sostituita dalla rete, non c'entra cosa ma il modo con cui si dicono le cose.
E con tutta la modernità che sembra emergere da quello che si sente in giro e si ascolta, siamo qui ad ascoltare un 77enne laido, un 65enne buffone, un 59enne guro e un 39enne già vecchio.
Non ho nulla contro l'età anagrafica,  ma contro il modo di comunicarla, usarla e la coerenza espressa sì.
Semplicemente perchè la loro memoria selettiva non è la mia.

L'Italia vera riuscirà a farcela, come sempre, ne sono sicuro, e "torneranno i prati verdi" dove sono state sprecate parole, vite, sangue.
Ma senza di loro, spero.