Tutto qua.
Aggiungo solo, che per quanto mi riguarda, il concetto non vale solo per la pittura.
E riguardo le fantasie sul moderno, sul contemporaneo, sulla comunicazione, sulle praterie delle esperienze e delle condivisioni "in tempo reale" nutro seri dubbi.
« Il mio scopo non è quello di fare della pittura, cerco anzi di dimostrare, restando nell’ambito dell’esperienza visiva, che la pittura, come modo di significare il mondo, non esiste più per l’uomo moderno. » (Remo Gaibazzi, 1986. Da La Gazzetta di Parma, articolo di Mirca Coruzzi)
Nessun commento:
Posta un commento