mercoledì 11 luglio 2012

Non capisco...


Veramente non capisco.
Cosa ci vuole a capire, riconoscere la realtà per quella che è nei suoi aspetti negativi e scarsamente positivi?
Io non ci riesco più.
Sono sempre i soliti che ne descrivono le fotografie, sono sempre i soliti che parlano, e molti di quelli che parlano oggi, governavano ieri, l'altro ieri e quasi da trent'anni. Si scambiano gli abiti come aprissero il baule dei costumi di una compagnia di avanspettacolo... "cavolo, stasera non posso fare il re ma almeno mi prenoto per la prossima esibizione...", hanno il loro copione che varia il testo controllando i sondaggi.
Il pubblico ha poca memoria, vede due lacrime, due gatti, due tette, due soldi, due barche, due premi, due interviste, due spiagge ... e riapplaude.
No, non è così.
Un amore si costruisce ogni giorno, una lacrima andrebbe in silenzio asciugata, un cane ed un gatto hanno bisogno di attenzione quotidiana, una barca ha bisogno di manutenzione, non risorge spontanemamente ogni estate, i premi si vincono perchè si deve essere bravi, non perchè si è figli di una casa editrice, una mostra la si fa quando si ha qualcosa da dire di vero non certo perchè si spendono energie nel cercare il gallerista potente. Un film lo si fa perchè uno Stato degno di questo nome e che rispetta la cultura, destina fondi alle idee e non hai divani dei produttori.
Una Repubblica non si rafforza per una partita di calcio ma perchè ama lo sport Vero quello dove succede che si perde.
Un presidente dovrebbe riflettere ed esserlo per tutti, soprattutto, se di cultura di sinistra, di quelli meno fortunati.
Un sindacalista dovrebbe guidare da solo un'utilitaria, non arrivare alle prime della Scala o dell'Arena con la scorta.
Un personaggio che si "diverte" con minorenni da tempo, dovrebbe essere bandito e ricoverato, non parlare in televisione.
Ma tutto questo accade perchè i teatri della vita sono sempre tutti pieni, pronti a rimpiazzare i posti vuoti con una lunga lista d'attesa.
Se non si vendesse un biglietto, le sale vuote, le poltrone polverose, il teatrino che recita davanti ad una platea deserta, trasmissioni televisive con picchi negativi... Vespa con lo 0,2 di share, ma anche Ballarò... Ferrara, Formigli che invita Borghezio, Santoro che invita Tremonti a fare una lezione di economia imperfetta... se crollassero gli indici di ascolto e quindi la pubblicità che gongola delle liti che fanno notizia...
ecco, allora ricomincerei a capire.
Vedrei le piazze piene di gente stanca ma consapevole
che sorride anche se preoccupata e provata, perchè vede il paese vivo intorno
e quando esiste la Vita esiste la Speranza.
oggi vedo solo fughe, stanzette, link, citazioni, canzoni, motti, cinguettii, ironia da "l'uovo del serpente".
Ci siamo dimenticati dei terremoti, il primo quello dell'Aquila, ora quello dell'Emilia, io non mi sono dimenticato gli storici.
Stiamo costruendo "new town" dell'opinione non dell'esistenza, non della vita.
Ci dimentichiamo del mondo, questa è la verità, perchè abbiamo così tanti mondi a cui rispondere che non siamo in grado di sollevare lo sguardo e cogliere un solo orizzonte.

1 commento:

  1. E' difficile capire.
    Forse vivendo in mondi virtuali, abbiamo perso la vera realtà e gli orizzonti si sono fatti molteplici.
    Questo è uno di nostri drammi, sicuramente.
    Un caro saluto,
    Lara

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