giovedì 1 marzo 2012

Non so...

Non cerco l'approvazione di nessuno e lascio libere le riflessioni di una giornata piuttosto pesante e complicata.
Torno alla parola. La parola scritta, con errori, stanchezze,  delusioni e quel magma che ribolle quando vuoi esprimere pensieri.
La parola scritta è forse l'unica realtà che costantemente supera i tempi. Più delle fotografie che ingialliscono, più del cinema (che amo alla follia) che invecchia, più dei quadri che riposano nei musei. Rimarrà sempre un appunto, una nota, un pezzo di carta che si salva, come i papiri, come i graffiti.
Scriviamo, lasciamo le cose riposare. Rileggiamole dopo giorni, mesi o anni.
Confrontiamoci con esse.
Sperando che la memoria, quella vera, non fallisca mai e non ci inganni.
Io non so cosa fare, non so cosa sia giusto dire o non dire.
So solo che molte cose sono andate, sogni, progetti,  speranze,ma continuo ad averne non dei nuovi, ma sempre i soliti.
Convinto che forse un giorno, non per me probabilmente, ma per altri si trasformino in realtà.
Perché ho capito una cosa dopo tutti questi anni, per ogni tuo successo devi ringraziare qualcuno a cui servi e spero che presto questa sistema muoia.

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