giovedì 8 dicembre 2011

Parliamo di Futuro...


Parliamo di futuro. Un parola fondamentale, importante, spesso decisiva.
Il futuro lo si associa sempre ai giovani, alle loro speranze, ai loro sogni.
Io penso che il futuro sia di tutti, ognuno ha il suo, chiunque sia, qualunque età abbia ed ha i suoi tempi e le sue sfumature. Non esiste un futuro migliore, più importante di un altro. Mio nonno, scomparso a quasi novanta anni, aveva il suo futuro e la sua memoria. Pittore, litografo, era affascinato dalle nuove tecniche tipografiche ed immaginava cosa avrebbe potuto fare avendole avute disponibili negli anni trenta e quaranta. Le sue fotografie sulla ceramica, cotta nel forno posto nel bagno di casa, sarebbero state diverse, magari più belle, ma senza il sapore della passione del momento.
Il futuro di mio nonno era anche aver bisogno di una visita e a volte dell'ospedale, senza attendere mesi, anni. Di poter avere trasporti pubblici puntuali ed una città sicura. Era il suo futuro, non molto diverso dai futuri di oggi. Mia madre, pensionata di 80 sogna il suo futuro in una casa vicino al mare ad un canone equo, senza sotterfugi, senza trucchi.
Molto spesso il futuro lo si confonde con il suo aspetto economico, con una rendita, giusta e legittima, fermandosi solo lì.
Il futuro per me è sognare qualcosa, qualunque cosa in cui si crede contro tutte le evidenze e tutte le difficoltà. Niente è dato così, ogni cosa va conquistata con prese di posizioni minuscole, ogni giorno.
L'aspetto fondamentale, però, è che non esiste futuro senza passato, non può agire il futuro senza memoria, senza la sedimentazione delle esperienze, delle storie, degli errori, fondamentali anche loro, in un cammino reale.
Io probabilmente per le scelte che ho fatto avrò una pensione ridicola. Avrò lo stesso un futuro.
Non mi spaventa la cosa.
La fluidità della vita riesce sempre a spiazzare ed a smentire calcoli, programmi e sicurezze.
Si vedrà.
La cosa grave è che rubandoci il futuro, il futuro di tutti, da un anno ai novanta, ci stanno rubando il passato. Ci stanno rubando la memoria.
Azzerano le conquiste, le lotte, le speranze e gli errori di generazioni, le esperienze, il dialogo uccidendo i sogni.
Quei sogni che erano un motore potente per ogni rapporto, qualunque azione.
Tentano di svuotare il passato di contenuti, assimilandolo all'oggi vacuo e di vita breve, legato all'immediato ed al suo rapido consumo per controllarlo meglio.
Se difendiamo il passato, se ascoltiamo la memoria salviamo il futuro.
Il futuro, un dovere ed un diritto di tutti.

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