lunedì 5 dicembre 2011

parliamo di lacrime...

Sì, parliamo di lacrime...
Quelle lacrime che quasi tutti si sono arroccati il diritto di giudicare, di stimare economicamente,  di commentare con le stesse regole e superficialità di altri commenti ed altre stigmatizzazioni.
Io le ho trovate vere, oneste.
Fino a ieri tutti sorridevano, ridevano.
Chi le ha versate non ha fatto nulla per arrivare a versarle in quella conferenza stampa.
Poi, cosa succederà, cosa cambierà lo si vedrà.
Ci vorrà tempo, una delle cose carenti di questa società e cultura, spesso priva di memoria, che si appassiona o si arrabbia all'ultimo minuto per poi annoiarsi e cambiare bersaglio un secondo dopo.

Credo nelle persone, poi accade, che le persone smentiscano le loro emozioni e i loro sogni,  ma io sono convinto che chi è stato vinto dal "magone" (come si dice dalle nostre parti) sia una "persona" che meriti rispetto e stima.
Abbiamo bevuto storielle di feste... di telefonate in questure milanesi per salvare persone in "gravi difficoltà"... e chi ha fatto queste telefonate consiglia di andare al voto di fiducia, pratica da lui adottata quasi sempre.
Ebbene, quelle lacrime le giudico un giudizio sulla politica, sui decenni di chiacchere e spese servili, sulle clientele, sui saltimbanchi del parlamento, sulle bugie più ignobili.
Io vorrei che il voto fosse palese, in diretta e che ognuno dei votanti si assumesse la responsablità della propria decisione, anche quella di fallire come paese e come democrazia.
Allora le lacrime le avranno tutti, senza avere il tempo di ironizzare, senza più speculare sulle parole.
Io sono di sinistra ma continuano a piacermi le brave persone.

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